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Hai ricevuto un decreto ingiuntivo? Ecco cosa è importante sapere.

  • Davide Mustari
  • 20 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

La ricezione di un decreto ingiuntivo può suscitare dubbi e apprensione.

Si tratta, infatti, di un atto giudiziario che può avere conseguenze rilevanti se non gestito tempestivamente.

In questo articolo offriamo alcune indicazioni utili per comprendere di cosa si tratta e come comportarsi.


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Che cos’è il decreto ingiuntivo?


Il decreto ingiuntivo è un provvedimento di un giudice emesso su richiesta di un creditore che ritiene di avere diritto a ricevere una somma di denaro, la consegna di una cosa mobile determinata o di una determinata quantità di beni fungibili.


Il procedimento è disciplinato dagli artt. 633 e ss. c.p.c.: il decreto ingiuntivo viene emesso senza contraddittorio, ossia senza che il presunto debitore venga previamente sentito. È sufficiente che alla base del ricorso sia allegata una prova scritta a sostegno della pretesa creditoria (fatture, contratti, estratti autentici dei libri contabili, ecc.).


Una volta notificato, il debitore ha 40 giorni di tempo per proporre opposizione.

Decorso inutilmente tale termine, il decreto diventa definitivo ed esecutivo, permettendo al creditore di attivare le procedure esecutive, come il pignoramento.


Cosa fare dopo la notifica.


La prima cosa da fare è rivolgersi immediatamente a un avvocato, il quale, dopo aver esaminato il decreto e la documentazione allegata, potrà valutare se sussistono i presupposti per proporre opposizione.


L’opposizione al decreto ingiuntivo è un atto mediante il quale si introduce un giudizio di cognizione (ai sensi dell’art. 645 c.p.c.), durante il quale le parti potranno discutere nel merito la fondatezza della pretesa.


Con l'opposizione, ad esempio, il debitore potrà contestare l’esistenza o l’entità del credito o far valere eccezioni relative al rapporto sottostante.


È essenziale agire entro i termini di legge, poiché, in mancanza di opposizione, il decreto diventa definitivo e apre la strada all’esecuzione forzata.


E se non vi sono i presupposti per l'opposizione a decreto ingiuntivo?


Qualora emerga che il credito è effettivamente dovuto e non vi siano motivi validi per impugnarlo, è comunque possibile evitare l’aggravarsi della situazione debitoria, esplorando soluzioni alternative.


Saldo e stralcio


Una prima opzione è quella di formulare una proposta di saldo e stralcio.


Si tratta di un accordo con il creditore per l’estinzione del debito mediante il pagamento di una somma inferiore rispetto a quella originariamente richiesta. A fronte di tale pagamento, il creditore rinuncia a eventuali azioni esecutive e alla parte residua del credito.


Questa soluzione può essere vantaggiosa sia per il debitore, che evita ulteriori oneri e procedure, sia per il creditore, che ottiene un pagamento rapido senza affrontare i tempi e i costi del contenzioso.


Richiesta di dilazione di pagamento


Un’altra strada percorribile è la richiesta di rateizzazione del debito.


In questo caso, si propone al creditore un piano di rientro sostenibile, articolato in più pagamenti nel tempo. Anche questa ipotesi richiede il consenso del creditore e, preferibilmente, la redazione di un accordo scritto che tuteli entrambe le parti.


Conclusione


Ricevere un decreto ingiuntivo non significa necessariamente essere privi di difese.


È fondamentale non ignorare l’atto e attivarsi senza indugio, avvalendosi dell’assistenza di un avvocato per valutare ogni possibile via: dall’opposizione al decreto, fino ad accordi stragiudiziali come il saldo e stralcio o la dilazione.


Lo Studio Legale dell'Avv. Davide Mustari offre assistenza qualificata e tempestiva in questa materia.


Hai ricevuto un decreto ingiuntivo? Contattaci subito per una consulenza riservata: insieme valuteremo la soluzione più adatta al tuo caso.



Studio Legale Avv. Davide Mustari

Piazza Monte Grappa nr. 12

21100 Varese (VA)

+39 3513471151




 
 
 

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